La mia filosofia


L’interesse predominante all’interno del settore lavorativo di intervento sull’esistente è la metodologia del progetto di conservazione e la relazione tra teoria e prassi (progetto e cantiere). Questo aspetto è stato sviluppato ed approfondito grazie alla possibilità di verificare i limiti e modi dell’intervento conservativo alla luce del cantiere quale esperienza collettiva di architetture uniche.
L’attività lavorativa di libero professionista, ma anche l’attività di docenza (presso il Politecnico di Milano) è sempre stata affrontata con un approccio ed una metodologia di lavoro multidisciplinare. Tale ambito mi ha portato a saper gestire positivamente gli aspetti relazionali con le differenti figure professionali, con le diverse tipologie di committenti e responsabili, ed affrontare il coordinamento dei lavori -per quanto riguarda l'aspetto tecnico, amministrativo e contabile delle fasi progettuali e di gestione del cantiere- consapevole che la complessità dell’intervento ha spesso ricadute a livello sociale, economico, culturale e politico, all’interno del quale la figura dell' Architetto deve saper svolgere anche un ruolo etico di educazione e di grande responsabilità.

L’alta formazione e le esperienze acquisite, l
a conoscenza approfondita dei processi che riguardano l'attribuzione di valori al patrimonio storico esistente, le ricadute operative delle metodologie e dei principi della conservazione propri della Scuola di Milano, mi hanno consentito di sviluppare capacità critico-analitiche e di sintesi, oltre a capacità organizzative e di relazione che affronto sempre con spirito collaborativo, costruttivo e con grande passione. 

 
 


 


 
L' approccio multidisciplinare nell'affrontare le variegate tematiche del lavoro, la curiosità nello studiare l'architettura storica per cercare nuove soluzioni e risposte, mi hanno avvicinato all’antica arte cinese del Feng Shui e all’Accademia Italiana di Architettura Feng Shui e International Feng Shui & Bazi Institute di Hong Kong che presenta una visione olistica dell’architettura, dove cielo, terra e uomo sono visti in relazione reciproca “… come in alto così in basso …” e dove l’arte di costruire è la ricerca dell’uomo di vivere in armonia con la natura.
Tali principi non sono poi così diversi da quanto emerge anche dall’architettura della nostra tradizione occidentale, così come si evince dalla trattatistica e dallo studio approfondito di molti manufatti storici.